Parametro zero: una lama a doppio taglio

Durante le sessioni di calciomercato, sentiamo spesso parlare di operazioni contrattuali definite dai giornalisti, cronisti e agenti come operazioni a “Parametro zero”: Ma cosa si intende realmente con questa dicitura?

Con l’espressione “Parametro zero” la normativa calcistica indica la casistica in cui un calciatore arrivi a scadenza di contratto e rifiuti il rinnovo che può essere proposto dalla società a cui appartiene, generalmente accompagnato da un adeguamento economico. Nel caso in cui il calciatore decidesse di non accettare il rinnovo del contratto, può accasarsi ad un altro Club senza che quest’ultimo versi nelle casse della società  precedente alcuna cifra poiché il costo del cartellino viene azzerato.

Ma bisogna andare più a fondo per riuscire ad avere una visione oculata su questa strategia d’investimento da parte delle società: il calciatore che, attraverso il suo agente, riesce ad azzerare il prezzo del suo cartellino, riuscirà sicuramente a spuntare un ingaggio più elevato o ad ottenere un contratto più lungo dal nuovo Club facendosi forte del fatto che il suo costo a bilancio è zero ma in realtà non è cosi.

L’operazione, nella maggior parte dei casi, nasconde degli oneri accessori tutt’altro che indifferenti che vengono imputati al prezzo d’acquisto e vengono ammortati in conto economico per la durata del contratto sottoscritto dal calciatore e dalla società. Basti pensare ai casi recenti che riguardano professionisti del calibro di Emre Can, per il quale il club Juventus F.C ha dovuto riconoscere 16 milioni di oneri accessori, Stefan De Vrij (7,5 milioni) o Aaron Ramsey (si parla di 9 milioni). Ma cosa rappresentano gli oneri accessori?

Gli oneri accessori rappresentano “compensi riconosciuti dalle società a favore di agenti di calciatori che hanno mediato il trasferimento dei calciatori in forza di regolare mandato” come riportato da http://www.calcioefinanza.it. Bisogna sottolineare l’importanza di questo business, dove gli agenti dei calciatori riescono ad avere un potere enorme ma soprattutto un ritorno economico totalmente fuori dagli standard di mercato; Il giro d’affari è impressionante. Dal 2013 al 2018 il costo totale delle intermediazioni è stato di 1,86 miliardi di euro. Il maestro? proprio lui, MINO RAIOLA.

Nemmeno è tutto nero, come potete intuire. Alla luce dei vincoli finanziari ed economici introdotti con il Fair Play finanziario, i Club trovano vantaggioso questo tipo di operazione per valorizzare la rosa senza appesantire il bilancio e senza dover necessariamente effettuare ingenti investimenti. Questa strategia viene utilizzata sia dalle società calcistiche minori, le quali solitamente non dispongono di risorse finanziarie idonee ma vogliono avere una rosa competitiva, sia dai top club. L’esempio eclatante di “Regina dei parametri zero” è la Juventus F.C che può vantare un repertorio di tutto rispetto: da Pirlo a Pogba, da Barzagli a Dani Alves.

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