Gli States si fermano: arriva il Superbowl

Il Superbowl è la finale del campionato della NFL (National Football League), la lega professionistica statunitense di football americano. Questo evento è uno dei più sentiti in America, avendo il potere di riunire parenti e amici, ma anche uno dei più visti nel mondo, data la sua spettacolarità made in USA. Si tiene solitamente tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, registrando abitualmente negli Stati Uniti gli ascolti televisivi più alti in assoluto. 

La NFL utilizza i numeri romani per indicare ogni edizione del Super Bowl; l’unica eccezione è stata fatta per la cinquantesima, per la quale è stato utilizzato il numero arabo 50 al posto del romano L poiché nello slang a stelle e strisce la “L” viene associata alla parola “loser”, perdente.

Il trofeo è il Vince Lombardi Trophy, una palla da football interamente d’argento in “kick-off position” creata dalla gioielleria Tiffany. Venne intitolato nel 1971 al famoso head coach di origine italiana, subito dopo la sua morte improvvisa, per ricordarne le vittorie nei primi due Super Bowl alla guida dei Green Bay Packers.

La prossima edizione, la 57ma, si svolgerà domenica a Glendale, in Arizona, tra i Kansas City Chiefs e i Philadelphia Eagles. Per i Chiefs si tratta del terzo Superbowl in 4 anni; gli Eagles tentano il bis cinque anni dopo aver vinto il loro primo titolo nel 2018 contro i New England Patriots.

Per la prima volta si affronteranno due quarterback afroamericani, rispettivamente Patrick Mahomes e Jalen Hurts; inoltre, per la prima volta si affronteranno due fratelliJason (Philadelphia Eagles) e Travis (Kansas City Chiefs) Kelce. Per entrambi i quarterbacks la posta in gioco è alta: Mahomes può diventare il primo giocatore afroamericano in questo ruolo a vincere due volte, Hurts il quarto a trionfare al Super Bowl, dopo che Doug Williams aveva rotto il “soffitto di cristallo” nel 1987.  Da segnalare come curiosità anche che il coach di Kansas City Andy Reid sfiderà Philadelphia, la città in cui ha costruito la sua carriera sportiva. 

Ciò che però ruba l’occhio e rende magico il Superbowl è l’Halftime Show, l’esibizione musicale che si svolge nell’intervallo del match tra 2° e 3° quarto. A partire dagli anni ’90 viene organizzato in grande stile, coinvolgendo artisti di fama nazionale ed internazionale. Gli artisti sono stati esclusivamente statunitensi fino al 1999,  quando al Super Bowl XXXIV si esibirono per la prima volta due artisti non americani, Phil Collins ed Enrique Iglesias. Quest’anno ad esibirsi nell’intervallo allo State Farm Stadium di Glendale sarà Rihanna.

Nonostante la NFL non paghi alcun ingaggio all’artista, l’esibizione contribuisce enormemente all’aumento delle vendite dei suoi prodotti musicali: nel 2017 le vendite di Lady Gaga aumentarono dell’oltre 1.000%, l’anno successivo quelle di Justin Timberlake del 534%. 

L’esibizione di Janet Jackson assieme a Justin Timberlake al Super Bowl XXXVIII nel 2004 entrò nella storia e creò molte polemiche tra i media a causa dell’incidente del “Nipplegate” quando, per quello che la cantante definì un “guasto tecnico del vestiario”, la Jackson rimase con un seno nudo in diretta e in mondovisione, abbastanza da portare la NFL a trasmettere le successive edizioni in differita di qualche minuto, in modo da poter censurare eventuali immagini o testi ritenuti inappropriati. 

L’esibizione che registrò il più alto livello di audience fu quella di Michael Jackson al Super Bowl XXVII: con la sua esibizione di soli 13 minuti, Jackson portò l’audience del Super Bowl a quota 133,4 milioni negli Stati Uniti d’America, mentre in 85 nazioni del mondo si sintonizzarono in totale più di 1,4 miliardi di spettatori. 

Una delle esibizioni più significative degli ultimi anni è stata quella di Jennifer Lopez e Shakira nella primavera 2020: in un clima di instabilità politica durante la presidenza Trump, due artiste latino-americane si sono esibite a difesa delle associazioni che difendono le migrazioni degli stranieri, in una delle più importanti manifestazioni americane con uno spettacolo, e un messaggio a sfondo politico, per milioni di spettatori di tutto il pianeta. 

Per farsi un’idea del valore economico del Super Bowl, le più grandi aziende americane, e non solo, si contendono ogni anno uno spot da 30 secondi dal valore di 5/6 milioni di dollari l’uno: nel 2021 la raccolta pubblicitaria ha generato ricavi per circa 545 milioni di dollari. Il prezzo dei commercials ha vissuto una crescita esponenziale, dato che per i primissimi Superbowl svoltisi a cavallo degli anni Settanta gli stessi spot valevano circa 42 mila dollari. I protagonisti sono generalmente delle celebrità: quest’anno in uno di essi ci sarà il fuoriclasse del pugilato Saul ‘Canelo’ Alvarez, ma anche Bryan Cranston e Aaron Paul che tornano nei panni di Walt e Jesse di “Breaking Bad”, oltre al rapper Jack Harlow con lo spot targato Doritos. 

E-Trade, Bridgestone ma soprattutto Pepsi sono le aziende che hanno sponsorizzato negli anni Duemila gli halftime shows, intuendone la grande visibilità offerta. Nel 2023 sarà invece Apple Music sponsor dello spettacolo, per un valore del contratto firmato con la lega tra i 40 e i 50 milioni di dollari. 

Parlando invece del costo di un biglietto per assistere in prima persona al Superbowl, bisogna sborsare come minimo 1.000 dollari per un posto all’ultimo anello, ma l’importo medio è di 10.237 dollari circa, con punte fino a oltre 72mila per i posti migliori, a pochi metri dal campo. 

Insomma, l’hype dietro a questo evento è di scala globale, pure per noi italiani che per assistervi dovremo fare la nottata. Ma, dette queste premesse, sicuramente ne varrà la pena.

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