Ogni anno milioni di fan della Formula 1 nel mondo aspettano marzo ed il ritorno della stagione automobilistica a Melbourne con il Gran Premio D’Australia. Il primo GP dell’anno è sempre seguito con molto interesse: le scuderie hanno per la prima volta la possibilità di mostrare la nuova monoposto in una gara ufficiale e dimostrare che si è svolto un ottimo lavoro in fabbrica durante la pausa invernale.
Anche quest’anno le aspettative per il primo Gran Premio erano molto alte, ma purtroppo causa emergenza sanitaria relativa al Coronavirus l’evento è stato annullato a sole due ore dall’inizio delle classiche prove libere del venerdì. La situazione che si è creata nei giorni precedenti è alquanto paradossale, in quanto la FIA ha aspettato le ultime ore per prendere una decisione che probabilmente avrebbe dovuto compiere parecchi giorni prima. A seguito della decisione della MotoGp di annullare i prossimi gran premi, il direttore generale del progetto Formula 1 Ross Brawn aveva infatti rassicurato i fan che il Gran Premio d’Australia si sarebbe corso regolarmente.
Le scuderie si sono dunque recate a Melbourne e tutto sembrava svolgersi regolarmente come ogni anno, a discapito della situazione tragica che si stava sviluppando in tutta Europa. La Formula 1 sembrava vivere in un mondo distaccato e immune dal coronavirus, fino alla sera precedente all’inizio dell’evento quando la scuderia Mclaren ha annunciato la positività di uno dei suoi workers e l’inevitabile quarantena di tutto il team con conseguenza il ritiro dal GP. Nonostante il ritiro ufficiale della Mclaren, la FIA ha deciso di non esprimersi a riguardo la sera stessa lasciando tutti in attesa della decisione. Come di consueto, i commissari di gara e alcuni team si sono presentati la mattina stessa dell’evento al circuito e lo stesso hanno fatto decine di migliaia di spettatori che hanno però trovato i cancelli chiusi. Infatti, ancora senza una comunicazione ufficiale, in un primo momento diverse indiscrezioni sottolineavano come il gran premio si sarebbe corso regolarmente, ma a porte chiuse. Purtroppo il fatto che la FIA non si fosse ancora espressa a riguardo ha fatto si che tutti gli spettatori aspettassero un comunicato accalcati di fronte ai cancelli, creando una situazione pericolosa e favorevole al contagio del virus. Nel pieno della mattinata australiana, precisamente alle 10:15, la FIA ha quindi comunicato ufficialmente l’annullamento del Gran Premio d’Australia.
Non è stato sicuramente facile prendere tale decisione, soprattutto ad un paio di ore dall’inizio dell’evento, in quanto l’annullamento ha portato gravi danni economici sia agli sponsor che allo stato di Victoria per via dell’alto afflusso di spettatori previsto, specialmente nella giornata di domenica. Con la maggior parte delle competizioni e campionati sportivi nel mondo fermi, sarebbe stato paradossale correre in Australia, dunque la decisione della FIA è ragionevole, tuttavia è lecito chiedersi se l’annullamento sarebbe dovuto avvenire ancora prima che i team si radunassero a Melbourne. Seppur il rapido aumento dei contagi a livello mondiale fosse allora difficile da prevedere, forse la FIA avrebbe dovuto seguire l’esempio della MotoGp, che ha annunciato l’annullamento dei primi due gran premi a inizio Marzo.
Un altro interrogativo ancora più enigmatico riguarda il futuro della Formula 1 e le prossime gare. I gran premi del Bahrain e del Vietnam inizialmente programmati per le prossime settimane sono stati rinviati a data da destinarsi, posticipando l’inizio del mondiale a maggio in Olanda. Molti sostengono che anche i gran premi previsti a maggio potrebbero essere annullati e che questa peculiare stagione possa iniziare a giugno a Baku, in Azerbaigian. Tuttavia, vista la rapida e progressiva evoluzione dell’emergenza, è difficile stabilire con certezza quanto i fan dovranno aspettare prima di vedere di nuovo le monoposto in pista. Nel caso si tornasse a correre a Baku, gran premi in Europa con alta importanza mediatica non verrebbero disputati, come per esempio Monaco dove non si correrebbe per la prima volta dal 1955.
Le decisioni che la FIA deve prendere sono cruciali non solo per quanto riguarda il programma degli eventi, ma anche per quanto concerne l’evoluzione delle monoposto. A Maranello, sede della Ferrari, fino a inizio Aprile, per preservare la salute degli addetti ai lavori, la sede del cavallino rimarrà chiusa. La decisione, presa dalla Ferrari stessa, è assolutamente razionale vista la situazione in Italia, tuttavia questo può giocare sicuramente a sfavore dei miglioramenti della monoposto rossa. Tutte le altre scuderie sono infatti a lavoro nelle proprie sedi per migliorare la propria monoposto e renderla ancora più veloce per l’inizio del campionato. In un mondiale così competitivo, ogni giorno di lavoro in più può risultare decisivo sulla classifica finale e dunque lo stop di Maranello potrebbe influire negativamente sulla stagione della Ferrari. Nel caso la chiusura delle sedi di Maranello si prolungasse, ci si aspetta una comunicazione da parte della FIA per chiudere anche le sedi delle altre scuderie.
In un momento di emergenza così delicato a livello mondiale, la competizione e lo sport sono da mettere in secondo piano. È sicuramente una notizia confortante il fatto che il quadro clinico del dipendente della Mclaren contagiato stia migliorando e che la FIA stia monitorando giorno dopo giorno la situazione per cancellare eventualmente anche i gran premi futuri. I fan dovranno aspettare qualche mese in più prima di rivedere le loro monoposto preferite in pista, tuttavia nel frattempo molti piloti come per esempio Lando Norris stanno organizzando delle dirette sui social media mentre competono in gran premi virtuali, seguendo le orme dei campioni di E-Sports. Per di più, il fatto che il GP del Bahrain e del Vietnam siano stati posticipati, ma non annullati, significa che è probabile che li vedremo in autunno, rendendo gli ultimi mesi del campionato di Formula 1 infuocati e decisivi come non mai.
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