
LA CORSA ALLO SCUDETTO SI FA SEMPRE PIÙ AVVINCENTE: SEMIFINALI DI FUOCO IN ARRIVO NELLA SUPERLEGA A1 MASCHILE!
- Milano non vuole fermarsi: ora sogna la finale!
- Piacenza ritenta la rimonta!
La tensione è alle stelle nella SuperLega A1 Maschile stagione 2022/2023. In questi giorni decisivi e nelle prossime settimane si scoprirà chi saranno le due squadre finaliste che si contenderanno il tanto ambito scudetto del campionato italiano.
Nella settimana scorsa si è concluso infatti un capitolo emozionante della Superlega A1 Maschile, con i quarti di finale che hanno lasciato gli appassionati di pallavolo col fiato sospeso fino all’ultimo. Trento è stata la prima ad ottenere il biglietto per la fase successiva, ma il vero spettacolo è stato offerto da Civitanova, Piacenza e Milano, che hanno lottato in una serie epica, arrivando a Gara 5 per decretare i vincitori.
I campioni in carica di Civitanova hanno dovuto sudare fino alla fine contro una Verona giovane ma tenace, che ha dimostrato di non voler mai arrendersi. Anche Piacenza si è ritrovata con un duro svantaggio di 0-2 nella serie contro i neo-campioni della CEV CUP, Modena, ma anch’essi riescono in una rimonta incredibile, ed accedere in semifinale.
La sorpresa di questa prima fase dei Play off Scudetto è stata indiscussamente Milano, che conquista una semifinale unica nella storia della società, eliminando Perugia dalla corsa per lo Scudetto. Nonostante una prima parte di stagione non all’altezza delle aspettative, Milano si era classificata infatti solo all’ottavo posto nella regular season, ottenendo a fatica l’accesso ai playoff, Milano è riuscita a realizzare un salto di qualità nel suo gioco nella fase finale di regular season e trovare un equilibrio in squadra, vincendo alla fine la lunga e combattutissima serie contro Perugia, conclusasi 3-2 con una vittoria finale 3-1.
Ma a quanto pare Milano non ha proprio intenzione di fermarsi: in semifinale, nella serie contro i campioni in carica di Cucine Civitanova Lube, la Powervolley Milano si porta avanti 2-1, dopo la netta vittoria in trasferta di Gara 3. Sabato 22 aprile avranno la prima occasione di chiudere la serie!
Sempre nella terza giornata dei play off di semifinale, Piacenza recupera Trento, che era avanti 2-0 nella serie, con una vittoria 3-0. Saranno i piacentini in grado di compiere un’altra incredibile rimonta come successo ai quarti di finale? Milano, che ormai ha acquisito consapevolezza delle proprie potenzialità, e con l’opportunità di giocare in casa la Gara 4, sarà in grado di regalare ai propri tifosi la vittoria decisiva per l’accesso in finale? Non resta che attendere!
di Hu Zhuhao
LE ITALIANE IN EUROPA
La storia si ripete. Ciò che è successo in questa stagione di Champions League fino ad ora ha davvero dell’inaspettato. Perché nessuno, all’inizio della campagna europea, avrebbe mai pensato che le squadre italiane si sarebbero contraddistinte riuscendo a raggiungere una finale di Champions League.
E il destino è anche beffardo. Le italiane in Europa stanno brillando nonostante le prime partite dei gironi non avevano dato dei grandi segnali. Una Inter che perde subito alla prima giornata contro il Bayern Monaco per 2-0, una Juventus che riesce all’ultimo ad arrivare terza, dopo avere perso 5 partite su 6 ai gironi, arrivando ad ottenere gli stessi punti del Maccabi Haifa, un Milan partito in sordina che riesce ad arrivare secondo nel girone.
E parlando di Europa League, una Roma che arriva seconda nel girone dopo il Betis Siviglia, squadra decisamente abbordabile, la Lazio che non passa i gironi contro Feyenord e Midtjylland. Per finire, una Fiorentina che in Conference League non riesce ad essere prima nel girone contro un mediocre Instanbul Basaksehir.
Ma come nei migliori film di azione, quando la situazione comincia a farsi interessante, ecco che escono i campioni. Ciò che non si credeva, all’inizio della campagna europea, erano due cose: anzitutto il livello dei giocatori militanti delle squadre italiane impegnate in Europa, che sembravano, specie in Champions League, di livello inferiore rispetto a quelli delle altre squadre, mentre influiva anche una bassa considerazione del livello del campionato italiano, forse ritenuto troppo poco allenante per i ritmi europei, che aveva cominciato a dimostrare lacune soprattutto date dal fatto che non sembravano arrivare più campioni. Effettivamente, se si leggono i numeri, quest’anno la Serie A ha speso 749,2 mln di euro, a differenza dei 2,24 mld della Premier League, con nessun acquisto che figura nella top 10 degli acquisti più onerosi della stagione (classifica che vede dominare la Premier e in particolare il Chelsea, con il solo Tchouameni del Real Madrid come “intruso”).
Inoltre, la poca fiducia si aveva anche nei confronti degli acquisti di questa stagione. Anzitutto il Milan, che aveva speso tanto per un giocatore che non ha sinora dimostrato il tuo totale valore, Charles De Keteleare. Di fatto, la formazione rimaneva quella vincente dell’anno precedente. L’Inter poteva contare nuovamente su Lukaku, infortunato già da subito, mentre doveva fare a meno di Ivan Perisic. La Juventus si era rafforzata tanto ma aveva perso Paulo Dybala, andato alla corte di Mourinho. La Roma infatti sembrava l’unica squadra realmente rafforzata dal mercato, ma forse non abbastanza per competere fino in fondo alla competizione. La Fiorentina aveva acquistato Jovic, giocatore che ha sinora reso poco, mentre la Lazio sostanzialmente era rimasta la stessa. Ed infine, il Napoli: squadra totalmente diversa rispetto a quella degli scorsi anni, mandate via tutte le bandiere, in un anno in cui vengono persi Insigne, Mertens, Koulibaly e Fabian Ruiz, riescono a fare un mercato che si rivelerà il migliore in Europa, ma le aspettative di inizio anno erano sicuramente scarse.
Eppure, al giorno d’oggi ci si ritrova con 5 italiane su 7 originali partecipanti in semifinale di coppe europee. Un risultato fantastico che premia la qualità del calcio italiano sicuramente in forte sviluppo rispetto agli anni precedenti. E la notizia sicuramente migliore è la consapevolezza di sapere che almeno una squadra di Milano approderà in finale. Dopo ben 20 anni dall’ultima volta. Inter-Milan, una rivalità eterna, che farà vivere a Milano i 6 giorni più caldi da anni. Dall’ultima sfida in semifinale fra Cuper e Ancelotti, dove a spuntarla fu proprio la squadra rossonera, tante cose sono cambiate: anzitutto, con le nuove regole che hanno eliminato il gol in trasferta, la partita sarebbe finita ai supplementari. In più, rispetto ai tempi, i due principali punti di contatto sono Paolo Maldini e Javier Zanetti. Il primo, adesso dirigente rossonero, guidava una difesa che nei tre scontri precedenti al ritorno di semifinale non aveva mai subito un gol dai nerazzurri, e si è visto sfilare un giovanissimo Oba Oba Martins da dietro, tanto era la tensione del momento. Il secondo, Javier, non era riuscito all’andata a concludere a rete una azione spettacolare, in una partita di andata che aveva visto un Milan dichiaratamente attendista e difensivista, come testimoniano le sfuriate del Presidente Berlusconi negli spogliatoi a fine primo tempo nei confronti di Ancelotti, reo di non avere fatto giocare all’attacco i suoi uomini.
A distanza di 20 anni le due squadre non sono neanche più europee, appartengono a gruppi diversi di paesi esteri, ma la magia dell’Euroderby sembra essere la stessa.
La Juventus è attesa dalla sfida con il Siviglia, re di coppe, mentre la Roma se la vedrà con il Bayer Leverkusen, e la speranza di tutti i tifosi, compreso l’ex attaccante polacco Boniek è quella di avere una finale italiana, la seconda di fila per la Roma di Mourinho. La Fiorentina incontrerà il Basilea, per una sfida che potrebbe consentire l’accesso ad una magica finale, storica per la formazione viola.
La speranza è che questo momento possa continuare a lungo, ma ciò che tutti i tifosi italiani possono augurarsi adesso è quello di vedere quantomeno una italiana in finale per ogni coppa europea (se non 4, Juve o Roma permettendo). Il resto, si sa, deve ancora essere scritto.
di Spampinato Antonio