
Delusioni, amarezze ma anche speranze: il difficile cammino del volley italiano in Europa
Il volley italiano è stato messo a dura prova in Europa durante la fase dei quarti di finale della Champions League Volley 2023: bilancio negativo per le squadre italiane.
Dal lato del volley maschile, tre erano le squadre italiane in gara per la conquista di un posto in semifinale: Perugia, Trento e Civitanova. Parecchio rammarico per la squadra trentina e marchigiana: le due squadre avevano perso rispettivamente 2-3 e 1-3 nella partita di andata contro i propri avversari, mostrando però successivamente grande prova di coraggio e spirito nella partita di ritorno, vincendo rispettivamente 3-2 e 3-1 sui loro avversari. Tuttavia, ciò non è bastato: entrambe si ritrovano a dover cedere il biglietto d’ingresso per le semifinali ai propri avversari perdendo al golden set da 15 punti. Nonostante le delusioni e le amarezze, rimane la speranza per la squadra umbra di Perugia, che dovrà vedersela contro i campioni in carica, i polacchi dello Zaksa, nella prossima fase della competizione. La strada sarà difficile, ma Perugia ha dimostrato di avere le qualità necessarie per sfidare i migliori.
Per quanto riguarda il volley femminile, lo scenario rimane ancora aperto, poiché la fase dei quarti di finale non è ancora terminata. Attualmente, tre sono le squadre italiane in gioco: Milano, Conegliano e Novara. Tuttavia, le prime due hanno subito una sconfitta per 0-3 rispettivamente nelle loro partita di andata contro il Vakifbank e il Fenerbahce, entrambe provenienti da Istanbul. Al contrario, la squadra piemontese di Novara ha ottenuto un successo contro gli avversari tedeschi dell’Allianz MTV Stuttgart. La situazione, quindi, rimane incerta e tutto può ancora accadere per le squadre italiane impegnate nella Champions League Volley Femminile 2023.
Buone ed incoraggianti sono invece le notizie che giungono dalla CEV Cup: i ragazzi di Modena sono in finale e sfideranno la squadra belga Knack Roeselaere, che ha battuto Piacenza in semifinale. Dal lato femminile, la squadra fiorentina, Savino del Bene Scandicci, favorita del torneo, vince 3-0 la gara di andata contro le turche dello THY Instabul e le basterà vincere solamente due set nella gara di ritorno per raggiungere la finale.
di Hu Zhuohao
The Italian Dream is still alive
È di sabato 18 marzo la notizia che ha visto il trionfo dell’italiano Marvin Vettori sull’ottagono di Londra, battendo per verdetto unanime Roman Dolidze e aggiudicandosi l’UFC 286.
Dopo la brutta sconfitta rimediata contro Whittaker a Parigi, the Italian Dream è tornato diverso, più razionale e più maturo, capace di gestire le forze e domare gli attacchi avversari, colpendo al momento giusto.
I due fighter si conoscevano già, erano soliti allenarsi assieme prima che Marvin prendesse la decisione, pochi mesi, fa, di cambiare team trasferendosi all’Xtreme Couture di Las Vegas e abbandonando dunque la sua precedente palestra, la famosa KingsMMA dove aveva costruito i suoi precedenti successi.
Il match ha subito visto un gran Dolidze iniziare a piazzare dei pugni non banali con molta concentrazione. Marvin cerca di essere più aggressivo e a non soffrire per tutto il match cercando lo sfinimento avversario, ma piuttosto si prende maggiori rischi attaccando a viso aperto. L’inizio del match non sembra dargli ragione, ma alla lunga la grande tenacia dell’italiano emerge e alcune sue iniziative si concludono nel migliore dei modi. A fronte di un primo round in cui Dolidze sembra in vantaggio e con più foga (al punto da arrivare a tirare una testata irregolare sul mento dell’avversario), nel secondo round è Marvin ad uscire alla distanza, gestendo il vantaggio nel terzo. Il match è molto tecnico e tirato, ma per la costanza dell’azione i giudici assegnano la vittoria a Vettori per 30-27.
Il trentino ha così conquistato il suo diciannovesimo successo in carriera nella UFC, la massima promotion di MMA (arti marziali miste) a livello mondiale, posizionandosi tra i primi 5 pesi medi al mondo. E adesso la speranza del titolo si fa sempre più viva.
di Antonio Spampinato