16 Febbraio – Newsletter

Con una rosa piena di big e una mentalità vincente, la Sir Safety Perugia è pronta a dominare il futuro del volley: 32 vittorie consecutive da inizio stagione!

La squadra di Superlega Sir Safety Perugia sta vivendo un periodo di grande successo, con una straordinaria striscia di 32 vittorie consecutive da inizio stagione, tra partite giocate in Superlega, Champions League, Supercoppa, Coppa Italia e Mondiale per Club. Questo risultato è frutto di una combinazione di talento, duro lavoro e dedizione, che ha permesso alla squadra di esibirsi a livelli eccezionali sul campo.

Tanti sono i big all’interno del roaster della squadra umbra: l’MPV del Mondiale 2022 Simone Giannelli, i polacchi Wilfredo Leon e Kamil Semeniuk, l’ucraino Oleh Plotnytskyi e tanti altri ancora. La squadra ha dimostrato di essere molto coesa e ben organizzata, con giocatori che lavorano insieme in modo armonioso per raggiungere gli obiettivi comuni. Il loro gioco ha permesso loro di superare avversari temibili e consolidare lo status di una delle squadre più forti non solo del campionato italiano, ma anche in Europa e nel mondo, come hanno dimostrato con l’oro al Mondiale per club. 

La striscia di vittorie consecutive è un traguardo eccezionale per qualsiasi squadra, ma per la Sir Safety Umbria Perugia è solo l’inizio. Con una solida base di giocatori talentuosi e una mentalità da vincente, la squadra è ben posizionata per continuare a dominare il campo e raggiungere ancora più successi nel futuro.

Il supporto dei tifosi è stato fondamentale per la squadra nel loro percorso verso il successo. La passione e l’energia dei fan hanno fornito alla squadra una spinta in più e hanno contribuito a creare un’atmosfera elettrizzante in ogni partita. 

di Hu Zhuhao

Ferrari: Presentata la nuova SF-23

Il 14 Febbraio è stata presentata la nuova SF-23, la monoposto della casa di Maranello che scenderà in pista per il campionato di F1 2023 ormai alle porte. La notizia della sua presentazione, seguita dallo spettacolo che ne è susseguito, ha portato scalpore nelle bocche e negli occhi dei tifosi del Cavallino Rampante, ma anche pressioni. 

E non può che essere così, dato che la scorsa stagione per la Ferrari è stata una stagione più positiva rispetto alle precedenti, in cui si è tornati alla vittoria, ma che, per come era cominciata, è finita per essere una delusione, con la consapevolezza di non avere forse un team al muretto con l’esperienza e soprattutto la nomina di quelli delle altre contendenti al titolo, quali, per citarne alcune, Red Bull e Mercedes.

I due piloti hanno avuto parole al miele per la nuova monoposto, ispirata con le linee a quella dell’anno scorso, ma con molteplici novità. Perché essere ottimisti? Perché nasce da una buona base (la F1-75) e non è soltanto un’evoluzione. È la fine di un percorso, con interventi mirati principalmente in due aree. Uno dei punti deboli della macchina dello scorso anno, ovvero l’affidabilità, dovrebbe essere stato risolto. Il motore che nel 2022 non ha mai girato alla massima potenza, e che dopo le rotture è stato impostato su mappature prudenti per evitare nuovi disastri dopo quelli di Leclerc a Barcellona e Baku, e di Sainz in Austria. La nuova power unit dovrebbe garantire un incremento di almeno venti cavalli senza rompersi. L’altro grande difetto riguardava il calo delle prestazioni sul passo gara rispetto alla qualifica, problema riscontratosi specie nella seconda metà della stagione: le gomme posteriori tendevano a consumarsi in fretta sulle curve lente a causa di uno scivolamento laterale dovuto a una mancanza di carico aerodinamico. Per risolvere tale problema, è stato necessario un lungo lavoro di ricerca sulla parte vicina al fondo, per sfruttare al meglio i flussi d’aria e migliorare l’aderenza con le marce basse. Senza però compromettere il rendimento in condizioni opposte, cioè alle elevate velocità. Un processo portato avanti passo dopo passo, al simulatore e in galleria del vento, con una serie di ritocchi aerodinamici invisibili a occhio nudo.

Per la presentazione, la Scuderia di Maranello non si è mica nascosta: giri in pista a Fiorano con entrambi i piloti. Sicuramente non saranno state delle prove e da questo non si può decifrarne nulla, ma Leclerc in team radio, dicendo a Sainz “Non te la mollo” riferendosi al cambio pilota in prossimità di quel giro, fa sempre ben sperare per il buon andamento della stagione. 

Una riflessione tuttavia è da fare: è vero, in Ferrari il clima è diverso, Binotto non c’è più e al suo posto si è seduto un coraggioso Vasseur, che è sembrato molto positivo ed entusiasta per questa stagione, ma c’è da dire che il suo contributo allo sviluppo della nuova SF-23 è quasi nullo: la maggior parte del lavoro si è infatti sviluppata nel corso della vecchia stagione, sotto la direzione del vecchio TP Mattia Binotto. Non è sicuramente sinonimo di non efficienza, anzi, però c’è da dire che Vasseur, che sarà importante soprattutto in altri ambiti, non potrà avere colpe per eventuali malfunzionamenti nello sviluppo dell’auto. La seconda cosa è che Mercedes quest’anno sembra in forma, dopo le ultime gare della scorsa stagione. Lewis Hamilton, dopo avere appena trascorso la sua prima stagione senza vittorie della sua carriera, sarà affamatissimo e le prime indiscrezioni danno la Casa tedesca come la vera rivelazione della stagione. Sicuramente non sbaglieranno per due anni di fila, la Ferrari avrà un concorrente serio in più per il titolo, e sotto il post di presentazione della Scuderia ha pure provocato, ma la posta in palio è ancora aperta, non resta altro che vedere. 

Inoltre, non sembra scontata la scelta di presentare la monoposto nel giorno di San Valentino, speriamo sia premonitore, e che ci si possa innamorare perdutamente della SF-23.

di Spampinato Antonio

Giallo sui diritti TV della Serie A: cosa sta succedendo?

Con 158 si, 3 no e 3 astenuti, mercoledì 15 febbraio l’Aula del Senato ha approvato l’emendamento del Governo che intendeva sopprimere la possibilità di estendere a 5 anni la durata dei contratti di licenza sui diritti tv sugli eventi sportivi. Ma facciamo un attimo il punto della situazione sulle vicende che riguardano la Lega Calcio, DAZN, Sky e forse, chissà, un possibile ingresso di Prime Video sul più grande palcoscenico dello sport italiano.

Il 14 febbraio la Lega Serie A ha pubblicato un comunicato in seguito all’assemblea dei club in cui si schierava a favore dell’emendamento del senatore di Forza Italia e Presidente della Lazio, sottolineando che “l’ipotesi di proroga di massimo due anni dei contratti in essere con DAZN e SKY per i diritti audiovisivi 2021/2024, rappresenta un’opzione molto utile che, in modo non automatico e non vincolante, è strategicamente funzionale allo sforzo che la Lega, con tutte le sue Associate, sta portando avanti per garantire la migliore e più efficiente valorizzazione della Serie A per gli anni a venire”. Come già detto, l’articolo 16 del Decreto-legge Milleproroghe, è stato stralciato da un emendamento soppressivo, aprendo le porte ad un vero e proprio giallo sui diritti tv dello sport italiano, ed in particolar modo generando grande sorpresa nella reazione del Presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini. D’altronde, la stessa proposta di proroga proveniva proprio dalla maggioranza di cui il senatore Claudio Lotito fa parte, e apparentemente, come specificato dallo stesso Presidente della Lega Calcio, la norma non voleva essere a favore di qualcuno, bensì aveva come principale e obiettivo quello di garantire “migliori procedure e negoziazioni”. Infatti, nella nota ufficiale veniva sottolineato come la proroga non avesse alcun onere per la finanza pubblica e per questo motivo la Serie A si auspicava di poter “essere messa nelle condizioni di perseguire tutte le azioni possibili per valorizzare al meglio l’industria del calcio, i cui proventi e il cui gettito fiscale sostiene tutto lo sport italiano”.

DAZN e Sky, che al momento versano rispettivamente cifre pari a 840 e 87,5 milioni (Sky solo per le tre partite in co-esclusiva) per un totale di 927,5 milioni a stagione fino alla stagione 23/24, sembrano non essersi espresse a riguardo, ma in ogni caso appare inevitabile un loro appoggio alla vicenda proroghe. Sicuramente l’obiettivo della Lega Calcio è quello di guadagnare più tempo possibile, poiché considerando l’importanza dei diritti tv nel calcio moderno come ci insegnano i cugini inglesi, al momento il prodotto Serie A sembra difficile da vendere a cifre intorno al miliardo di euro sia a causa di un appeal generale sempre meno crescente, anche dovuto allo scarso rinnovamento delle strutture, sia per via delle vicende giudiziarie degli ultimi mesi che vedono protagonista la più grande squadra italiana sul panorama internazionale.

Mentre l’Antitrust chiede prezzi mediamente più bassi e una distribuzione maggiore del prodotto calcio, senza ombra di dubbio molteplici sembrano essere i possibili scenari per il triennio di diritti tv 2024-2027. Alla luce anche dei diversi problemi e malfunzionamenti di DAZN, vorrà Sky riprendersi l’esclusiva sul calcio italiano? Ma soprattutto, sarebbe in grado di superare l’offerta del colosso londinese?

Infine, come riporta Milano-Finanza, le voci che vedono protagonista l’operatore gestito da Jeff Bezos sembrano farsi sempre più insistenti, e dopo aver conquistato i diritti di 16 partite in esclusiva della UEFA Champions League, tenendo in considerazione anche l’ingente disponibilità economica, sarebbe così improbabile un ingresso nella gestione dei diritti tv della Serie A da parte di Prime Video?

Il futuro dei diritti sul campionato di calcio italiano sembra avvolto da grandi dubbi e scenari imprevedibili, ma una certezza rimane: l’Inghilterra sembra essere fin troppo distante da tutti gli altri campionati europei e per questo molto sarà il lavoro da svolgere da parte dell’intera struttura sportiva nazionale, in modo da riguadagnare fascino sul panorama internazionale e poter quantomeno provare a tornare a competere con i cugini d’oltremanica, che, al momento, sembrano davvero inarrivabili.

di D’Addario Luca

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