11 Novembre 2022 – Newsletter

MAX ALLEGRI, IMPRIGIONATO NELLE SUE IDEE

Dopo essere stato il più giovane allenatore dopo Mancini a vincere uno scudetto nel 2011 con il Milan (poi superato da Conte), e aver vissuto il quinquennio d’oro 2014-2019 con la Juventus, in cui ha vinto 5 scudetti, 2 supercoppe italiane, 4 coppe Italia, Max allegri sta vivendo una parabola discendente senza precedenti: accolto alla sua seconda esperienza bianconera, ormai un anno e mezzo fa, come un salvatore, colui che avrebbe riaperto un nuovo ciclo vincente, oggi è considerato il principale (e a detta di qualcuno unico) colpevole del fallimento bianconero. 

In questo articolo si proverà ad individuare una delle cause di questo declino, non soffermandoci tanto sulla mancanza di una proposta di gioco, quanto più sull’aspetto comunicativo. Questi due anni di inattività ci hanno restituito infatti un uomo completamente diverso. L’atteggiamento sicuro, convincente, quasi spavaldo, che teneva in conferenza stampa ha lasciato il posto ad un uomo sicuramente in confusione, indebolito e senza certezze, forse perchè questa squadra non si avvicina minimamente a quella immaginata a fine calciomercato, forse perchè è rimasto prigioniero del castello che lui stesso ha costruito negli anni: da sempre ha sbandierato un’estrema semplificazione, quasi banalizzazione, del gioco del calcio, scontrandosi con i “teorici” del pallone, però sempre sorretto da solidissime fondamenta fatte di continue vittorie. Ed ecco che, non appena queste ultime vengono a mancare, tutta la sua costruzione crolla miserabilmente e lui si trova solo a combattere una guerra, diventata più filosofica che calcistica, che ha lentamente logorato la sua personalità.

L’impressione è quella di un uomo smarrito, che ha perso la gioia di fare il proprio mestiere e che ha trasmesso questo scoramento a tutti i suoi giocatori, ormai involuti e rinunciatari. Difficilmente ci si può ricordare di un Allegri lamentarsi dei propri giocatori, trovare continui alibi, gli infortuni su tutti, e non ammettere il fallimento. Anche la sua qualità migliore, cioè la capacità di adattarsi a tutte le situazioni e di riuscire comunque a tirare fuori il meglio dai propri giocatori sembra quindi smarrita.

Ad aggravare questa situazione, si aggiunge sicuramente un ambiente molto pesante, in cui la vittoria ha rappresentato, soprattutto negli ultimi anni, la normalità. È noto inoltre come nel calcio, i tifosi la maggior parte delle volte facciano prevalere l’emozione e le sensazioni momentanee piuttosto che la razionalità e l’oggettività, facendo vivere i personaggi particolarmente esposti su delle continue montagne russe, nelle quali un giorno sei un idolo e quello successivo un incapace. Lo stesso processo che aveva subito Carlo Ancelotti, il quale dopo l’esperienze al Napoli e all’Everton era considerato come finito, per poi in un anno riportare il Real Madrid sul tetto d’Europa e riacquisire il suo status di leggenda.

Alla fine, però, sarà comunque il campo, come sempre, a dare la risposta definitiva e vedremo se Allegri avrà la forza e le capacità di provare a ribaltare una situazione che sembra ormai tracciata.

di Dapavo Andrea

LEGA SERIE A PRONTA A DIVENTARE UNA S.P.A: SVOLTA NELLA DIFFUSIONE DEL NOSTRO CAMPIONATO?

La Lega Serie A sembra pronta a diventare una S.p.A., o comunque una parte della Lega, quella associata alla cosiddetta media company, che sosterrebbe la formazione di un canale privilegiato per la trasmissione delle partite del primo campionato italiano di calcio.

Si tratterà di una Società per azioni e non di una S.r.l., considerando la crucialità degli interessi in ballo. L’oggetto sociale sarà non solo la produzione e distribuzione dei prodotti audiovisivi ma anche di consulenza sui diritti tv, così come della vendita di immagini e spazi pubblicitari, di giochi e di scommesse, dei diritti d’archivio e persino della produzione e distribuzione diretta dei prodotti audiovisivi. Insomma, tutti i temi principali a livello economico legati al campionato. Tali argomenti sarebbero oggetto dell’opportunità di aprire uno spiraglio per l’ingresso dei fondi d’investimento stranieri nel pallone italiano.

La suggestione che più spinge i favorevoli alla svolta sarebbe verso lo scenario di un possibile ribaltone di potere. Infatti, con la riscrittura dello statuto della società, il risultato sarebbe quello di portare il potere fuori dall’assemblea, quantomeno quello legato ai temi economici, spesso e volentieri i più scottanti. In sostanza, togliere le decisioni dalle mani dei litigiosi presidenti e dirigenti dei club, i quali hanno molto spesso frenato innovazioni che potevano essere importanti per tenere il passo dei principali campionati esteri. Non può essere un caso la circostanza per cui nella relazione in seno alla riforma non viene mai citata la figura dell’attuale amministratore delegato di Lega Serie A Luigi De Siervo.

Sulla questione fondi, nel dossier viene scritto che la S.p.A. sarebbe “interamente partecipata dalla Lega” e solo in un secondo momento “si valuterà eventualmente la vendita di una quota di minoranza”: la media company non è necessariamente collegata ai private equity ma è chiaro che rappresenta l’assist per il loro ingresso, visto che sarebbe questa la società di cui comprerebbero una partecipazione.

Tale svolta potrebbe portare ad una miglior gestione del brand “Serie A”, anche agli occhi di paesi sempre più interessati a guardare le partite del nostro campionato, soprattutto oltreoceano grazie alla nutrita schiera di proprietari americani nel calcio italiano. Qui sorge una provocazione importante che può aprire grosse discussioni: e se ciò fosse la chiave di volta per riportare la Serie A a primeggiare nei “Big 5” europei? O per lo meno, per avvicinarsi all’ormai egemone Premier League? Ma come sappiamo bene noi appassionati di pallone, è una partita che vale potere e miliardi, e quindi è una questione molto delicata. Per ora la coalizione dei club che vogliono provare il colpo di mano pare in minoranza: in passato i private equity erano sostenuti dalle big e osteggiati dal gruppo Lotito, ora De Laurentiis si è sfilato e anche il Milan di Scaroni non sembra più convinto. L’idea era di avere pronta la governance di questa nuova struttura per fine anno, resta da capire se sarà così o se ci saranno ulteriori capovolgimenti di fronte.

di Munari Marco

LIBRO NERO FP: JUVE, ANCORA GUAI

In questo inizio di stagione i problemi per la Juventus non sembrano trovare la parola fine. La recente vittoria nel derby d’Italia e prestazioni in crescendo di squadra e singoli non hanno cancellato gli strascichi lasciati da un inizio di campionato ben al di sotto delle aspettative e dalla prematura eliminazione dalla maggiore competizione europea, arrivata al termine di un girone condotto in modo disastroso e conclusosi con soli tre punti conquistati dai bianconeri. Secondo molti, questi risultati sono motivati da un’infermeria che non si è mai svuotata, ma anzi ha continuato e continua a riempirsi, causando altri grattacapi a dirigenti, allenatore e tifosi.

Alle questioni di campo si sono aggiunte le inchieste su presidente e dirigenti sulla questione Plusvalenze, rendendo ancora più rovente la situazione nel quartier generale bianconero. Nonostante l’esistenza di indagini sui conti della società sia una notizia ormai datata, è di poche settimane fa la notizia della richiesta degli arresti domiciliari per il presidente della Juventus Andrea Agnelli, avanzata dal pubblico ministero salvo poi essere respinta dal giudice delle indagini preliminari. Oltre a questo fatto, si è tornati a parlare della celeberrima “Carta Ronaldo”, un documento che secondo i pm i dirigenti della Juventus avrebbero cercato di cancellare.

Nonostante la società si professi convinta di aver operato nel pieno rispetto delle leggi, i guai sembrano non aver fine. Nella mattinata dell’8 novembre il quotidiano La Repubblica ed altri siti specializzati hanno riportato una nuova notizia che contribuisce a gettare altra benzina sul fuoco: difatti, secondo queste ricostruzioni, gli inquirenti, durante una perquisizione, avrebbero ritrovato un blocco di appunti appartenenti a Federico Cherubini, attuale direttore sportivo dalla Juventus, intitolato “Libro nero FP”. FP sta naturalmente per Fabio Paratici. Da questo documento emergono numerose critiche dell’attuale DS alla gestione dell’ex manager bianconero, ora in forza al Tottenham, il quale in un certo senso lo ha preceduto. Le più rilevanti e citate negli articoli sono: “Non rispetta gli orari, annulla di continuo gli incontri, fa riunioni in sauna, dal barbiere o dal podologo.”, oppure “acquisti senza senso, investimenti fuori portata”, inoltre “la distruzione di una generazione: Kean, Spinazzola, Audero….”, ma soprattutto (si citano di seguito alcune righe estratte dall’articolo del quotidiano La Repubblica, ndr) “un utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali”, che danno un “beneficio immediato”, ma costringono a un “carico ammortamenti” per gli anni successivi.

Una ricostruzione piuttosto inquietante, che sicuramente non aiuta a calmare le acque in casa Juventus, ma piuttosto aggiunge ulteriori grattacapi al presidente, alla dirigenza ed anche ai tifosi. Bisognerà anche attendere per comprendere come intende agire la società di fronte a queste accuse: meglio replicare o rimanere silenti? La situazione appare sempre più intricata. E dopo un inizio di stagione per nulla esaltante, i problemi della Juventus non sembrano essere finiti qua.

di Bianchini Rodolfo

LO STRAORDINARIO 2022 DELL’ITALVOLLEY!

Il 2022 è un anno che tutti gli italiani, ma soprattutto gli amanti della pallavolo, ricorderanno per tutta la loro vita: tante emozioni e soddisfazioni, ma soprattutto tanto lavoro e sacrificio!

Solo nella categoria seniors un oro al Mondiale maschile, primo posto nella VNL femminile e il Bronzo al Mondiale femminile, a cui vanno sommati le sei magnifiche vittorie europee in tutte le categorie giovanili, senza per nulla poi togliere all’oro femminile e il bronzo maschile dei giochi del mediterraneo. In termini di ranking mondiale, sia la nazionale maschile che quella femminile si confermano tra le migliori del mondo: secondo posto per entrambi, con le ragazze che sono solo a due punti dalle campionesse del mondo serbe.

Oltre alla pallavolo indoor, i risultati ottenuti nel beach volley e nel sitting volley sono più che soddisfacenti: vittoria nel Beach Pro Tour – Elite 16 della coppia Nicolai-Cottafava, attualmente settima formazione del World Ranking; dal lato del sitting volley, un oro nella Golden Nations League della nazionale femminile di sitting volley. Le vice campionesse d’Europa sono attualmente impegnate al Campionato del Mondo a Sarajevo!

I risultati non vengono a caso: sono il frutto e la conferma della fatica e del lavoro fatto in palestra di tutte le ragazze e i ragazzi, dell’impegno e dedizione degli staff e della scelta lungimirante della federazione di investire sui giovani.

Tanto orgoglio e soddisfazione per i meravigliosi risultati ottenuti da tutte le squadre in questa stagione: si tratta di un risultato che verrà ben impressa nella gloriosa storia della pallavolo italiana, che contribuisce a spingere ancora più in alto il movimento pallavolistico italiano, sia nel panorama nazionale ed europeo, che soprattutto in quello mondiale.

E’ stata una stagione sportiva fuori dal comune, difficilmente ripetibile negli anni a venire. Tuttavia, non bisogna mai porsi un limite al proprio lavoro. Siamo convinti che le preziose esperienze vissute nell’estate 2022 saranno un prezioso tesoro che le ragazze e i ragazzi conserveranno e utilizzeranno meglio nel futuro.

di Hu ZhuoHao

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